Indice
Introduzione
Ciao, sono Mario Grandinetti, sono un dottore commercialista e da sempre mi appassionano le storie di riscatto sociale.
È per questo che sono particolarmente sensibile a tutte le tematiche legate al diritto del lavoro e alla tutela dei lavoratori.
Oggi, voglio condividere con te qualche prezioso consiglio che mi auguro possa essere l’incipit della tua personale storia di riscatto sociale.
Ti parlerò infatti della NASPI e di come essa, se sfruttata nel modo giusta possa essere realmente il primo passo verso la rinascita.
La NASPI, come vedrai di seguito, se ricorrono alcune condizioni può anche essere richiesta in un’unica soluzione (c.d. NASPI anticipata) ed è compatibile con alcune misure per l’autoimprenditorialità come “Resto al sud” di Invitalia.
Essa potrebbe dunque costituire una base economica di partenza per poter avviare l’attività dei tuoi sogni.
Cos’è la NASPI?
L’acronimo sta per “Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego”, ma tutti la chiamano “disoccupazione”.
Nasce nel 2015 sulle ceneri di precedenti misure di sostegno ed è pensata per tutti quelli che come il mio amico Teodoro sbattono violentemente contro il muro del licenziamento.
Lo Stato infatti si prende cura di tutti i Teodoro che hanno perso il lavoro “contro la loro volontà”, li prende sottobraccio e li assiste fintanto che la botta presa contro il muro di mattoni non si sgonfia.
La NASPI, dunque è pensata per a garantire a quelli come Teodoro un reddito temporaneo, con l’intento di supportarlo nella ricerca di una nuova occupazione, assicurandogli nel contempo un livello di protezione sociale adeguato.
Requisiti
La NASPI può essere richiesta da tutti i lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che hanno perso involontariamente l’occupazione.
Sono compresi anche: apprendisti, soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato, personale artistico con rapporto di lavoro subordinato e dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni.
I requisiti sono:
Cessazione involontaria del rapporto lavorativo: il primo requisito è aver perso il lavoro in modo involontario, ossia contro la volontà del lavoratore.
Questa ipotesi include tutte le possibili tipologie di licenziamento, sia esso per motivi disciplinari come nei casi di licenziamento per giustificato motivo soggettivo e/o addirittura per giusta causa (licenziamento in tronco), oppure per giustificato motivo oggettivo come quando ad esempio l’azienda per problemi economici è costretta a tagliare le spese.
Ha diritto alla NASPI anche il lavoratore a cui scade il contratto senza che esso venga rinnovato ed il lavoratore “costretto” a dare le dimissioni, c.d. dimissioni per giusta causa, come ad esempio quando ci si dimette perché non si percepisce da tempo lo stipendio.
Nel caso di dimissioni volontarie o non percepirai alcuna indennità disoccupazione.
Versamento minimo di contributi: è necessario aver versato contribuiti per almeno 13 settimane nei quattro anni precedenti all’episodio di perdita di lavoro non volontaria.
Monte ore minmo: è necessario aver lavorato almeno 30 giorni (o 78 ore se si è lavorato a orario ridotto) nel periodo di 12 mesi precedente l’inizio della disoccupazione.
Infine la NASPI non è prevista per chi ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato con la pubblica amministrazione, svolge l’attività di operaio agricolo o hai raggiunto l’età contributiva per il pensionamento.
Quali sono le somme percepite e quanto dura?
Potrai percepire la NASpi soltanto una volta che sarà effettivamente cessato il rapporto di lavoro lo fari per un periodo pari alla metà delle settimane in cui hai effettivamente lavorato.
Il suo ammontare sarà calcolato sulla base della retribuzione imponibile degli ultimi quattro anni.
Tale valore dovrà essere diviso per il numero di settimane lavorative e successivamente moltiplicato per 4,33.
Se il valore che si ottiene da questa operazione è inferiore ad € 1.425,199 allora la somma percepita sarà pari al 75% di tale valore.
Se il valore è superiore, l’importo della NASpi mensile sarà pari all’importo di riferimento maggiorato del 25% sul differenziale tra la retribuzione che si percepiva e il predetto importo.
La cifra massima che si può percepire mensilmente è in ogni caso di € 1.550,42.
Ti è venuto il mal di testa?
Proviamo a fare un esempio:
CASO A
Teodoro prima di essere licenziato ha lavorato presso l’Hamburgeria Oroscopo per 1 anno ed ha percepito un media mensile di € 1.000,00 lordi al mese.
A Teodoro spetterà per sei mesi un’indennità di € 750,00.
CASO B
Annamaria, prima di essere licenziata per giusta causa, ha lavorato come biologa presso un laboratorio di analisi per un anno percependo una media di € 2.000,00 al mese.
Nel caso di specie, il calcolo dell’indennità si basa sulla combinazione di due scaglioni percentuali applicati allo stipendio: il 75% fino al primo scaglione di €1.425,199 e il 25% sulla differenza fino alla piena capienza dello stipendio. Ecco come si svolge il calcolo nel dettaglio:
Calcolo del 75% sul Primo Scaglione:
75% di €1.425,199 = €1.068,75
Calcolo del 25% sulla Differenza:
Differenza tra lo stipendio e il primo scaglione: €2.000 – €1.425,199 = €574,801
25% di €574,801 = €143,7
Determinazione dell’Indennità Totale:
Somma di €1.068,75 (75% del primo scaglione) e €143,7 (25% della differenza) = €1.212,45
In ogni caso l’indennità non potrà superare € 1.550,42 e l’importo subirà una riduzione del 3% ogni mensile a partire dal 91° giorno.
Come si fa la domanda?
La domanda di Naspi 2024 dev’essere trasmessa all’Inps collegandosi all’apposita piattaforma online, disponibile sul portale dell’Istituto, accedendo con le credenziali SPID, CIE o CNS.
In alternativa è possibile trasmettere l’istanza:
- chiamando il Contact center dell’Istituto;
- tramite il commercialista, gli Enti di patronato e gli intermediari dell’Inps, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.
Partita IVA e Compatibilità con la NASPI
La partita IVA è compatibile con la NASpi. Tuttavia, una volta aperta dovrai indicare il presunto reddito che pensi di generare il prossimo anno
In base a quanto dichiarato, l’importo della NASPI subirà una riduzione dell’80% fino a un reddito di € 4.800,00 e determinerà l’esclusione al di sopra di tale soglia.
NASPI Anticipata e Partita IVA
E se ti dicessi invece che hai l’opportunità di ricevere la NASPI tutta in una volta in forma anticipa e senza alcuna riduzione?
La NASPI anticipata si riferisce alla possibilità per chi ha perso il lavoro e vuole avviare un’attività autonoma o imprenditoriale, di richiedere un pagamento unico anticipato dell’indennità.
Dovrai richiedere l’anticipo della NASpi:
– entro 30 giorni dall’inizio dell’attività autonoma, dell’impresa individuale o dalla sottoscrizione di una quota di capitale sociale di una cooperativa.
– entro 30 giorni dalla domanda di indennità NASpI se l’attività è iniziata durante il rapporto di lavoro dipendente che, essendo cessato, ha dato luogo alla prestazione NASpi.
Il diritto al beneficio della NASPI anticipata si estingue qualora il lavoratore avvii un rapporto di lavoro dipendente prima del termine del periodo per cui l’indennità, se fosse stata distribuita mensilmente, sarebbe stata corrisposta.
NASPI Anticipata e Resto al sud
La naspi NASpi anticipata è compatibile con Resto al Sud, perciò potresti richiederla come ulteriore apporto di risorse per l’avvio dell’attività
Conclusioni
In questo articolo, abbiamo esplorato insieme il funzionamento della NASpi, offrendo una panoramica completa che va dalla definizione e dai requisiti necessari per l’accesso, passando per la procedura di domanda all’INPS, fino alla compatibilità con l’apertura di una partita IVA e la ossibilità di anticipare l’indennità tutta in una volta con la NASPI anticipata.
Questo viaggio ci ha permesso di comprendere la NASPI non solo come un semplice sostegno economico in caso di disoccupazione, ma anche come un potenziale trampolino verso nuove opportunità professionali, sia in ambito dipendente che autonomo.
Per chiunque si trovi ad affrontare le sfide legate alla perdita del lavoro, alla gestione di una partita IVA, o all’avvio di un’attività imprenditoriale, la NASPI rappresenta una risorsa preziosa e un sostegno concreto nel percorso di ricollocazione lavorativa.
Se desideri saperne di più e hai bisogno di una consulenza personalizzata in materia di lavoro, ti invito a compilare il form di contatto cliccando sul link.
Sarà mio piacere forniti l’assistenza e il supporto necessari per navigare con sicurezza nel panorama delle opportunità e delle normative lavorative.