Indice
Introduzione
Il 2024 è appena cominciato e il 2023 ci ha lasciato in eredità il terzo posto di Michele Tocci al Main Event delle World Series of Poker Europe 2023.
Michele che oltre ad essere un amico è anche un fenomenale giocatore di Texas Hold’em è andato a un passo dal fare qualcosa in cui nessun italiano era mai riuscito prima, conquistare il braccialetto al Main Event del titolo mondiale (versione Europa).
Dopo un’impressionante cavalcata, l’avventura si conclude in terza posizione per una moneta complessiva di € 639.000,00 (!!!) con Michele che si lascia alle spalle quasi 850 avversari.
Un risultato straordinario, ma un vero peccato perché a determinare l’uscita al terzo posto sono stati due colpi estremamente sfortunati dove il calabrese partiva decisamente in vantaggio (66 vs 22 e JJ contro K4).
Nella mente di un commercialista però è soltanto una la domanda che rimbomba:
Quali sono gli oneri fiscali da pagare a seguito di una così importante vincita a poker?
Già posso sentire i pensieri nella tua testa: penserai che come al solito lo Stato si prenderà tutto e considerato che il torneo si è svolto a Rozvadov dovrai persino pagare le doppie imposte sia in Repubblica Ceca (paese dove è avvenuta la vincita) che in Italia (paese di residenza del vincitore).
Ebbene preparati perché la notizia che ti sto per dare ti sconvolgerà…
L’ammontare di imposte che dovrai pagare allo Stato è ZERO!
Ebbene sì perché se realizzi una vincita in un paese dello Spazio Economico Europeo e sei residente al suo interno non dovrai pagare nulla ai sensi dell’articolo 69 del DPR del 22 dicembre 1986 n.917 (Testo Unico Imposte sui Redditi”).
“Le vincite corrisposte da case da gioco autorizzate nello Stato o negli altri Stati membri dell’Unione europea o in uno Stato aderente all’Accordo sullo Spazio economico europeo non concorrono a formare il reddito per l’intero ammontare percepito nel periodo di imposta”
Ma questo vuol dire che le vincite realizzate al gioco sono completamente tax free?
In realtà no.
Semplicemente le tasse subiscono una ritenuta alla fonte applicata direttamente dal casinò.
Ti faccio un esempio: se il costo per iscriverti al torneo è di € 120,00 è ragionevole presumere che 100 concorreranno a formare il montepremi mentre i 20 € rappresenteranno il guadagno lordo per l’organizzatore.
L’aliquota fiscale sarà pertanto applicata soltanto su quei 20 € e sarà onere dell’organizzatore versarla nelle casse dello stato.
Normativa extra europea
L’art. del DPR del 22 dicembre 1986 n.917 si applica soltanto nello Spazio Economico Europeo, ragion per cui se dovessi realizzare tale vincita ad esempio a Las Vegas la materia diventerebbe particolarmente controversa.
Il dibattito giurisprudenziale sulle imposizioni fiscali al di fuori dell’Europa è infatti ancora aperto e le sentenze delle Corti di Giustizia Tributaria in contrasto tra di loro non aiutano a risolverlo.
L’idolo adolescenziale di ogni italiano appassionato di poker, Dario Minieri dopo aver maturato consistenti vincite in giro per il mondo tra il 2006 e il 2009, la maggior parte delle quali negli Stati Uniti, riceveva dal fisco italiano 4 avvisi di accertamento per la omessa dichiarazione
Minieri affiancato da un team di legali esperti otteneva infatti un risultato eccezionale sia in primo grado con la Sentenza n. 6064/16/15, presso la Commissione Tributaria Provinciale di Roma, e successivamente nel 2016, in secondo grado quando Commissione Tributaria Regionale del Lazio confermava la sentenza di primo di grado che vedeva l’Agenzia delle Entrate soccombente ed annullava ben quattro avvisi di accertamento per € 1.056.392,00, comprensivi di imposte, interessi e sanzioni.
Nonostante la sentenza sia passata in giudicato in quanto non impugnata in Cassazione, nel 2021 un’altra sentenza e nello specifico la 3754 del 15 ottobre 2021 della Corte di Giustizia Tributaria della Lombardia, ribaltando la sentenza di primo grado ella Corte di Giustizia competente che vedeva l’Agenzia delle Entrate soccombente, ha stabilito che le vincite maturate nei casinò fuori dai confini dell’Unione Europea contribuiscono alla formazione del reddito imponibile del giocatore e devono essere inserite nella dichiarazione dei redditi.
Tradotto in parole povere? Devono essere tassate!
La materia è molto confusa ma se dovessi fare un’interpretazione personale a mio parere, d’ora in avanti, difficilmente le vincite conseguite al di fuori dell’Europa, nel caso di specie Las Vegas sfuggiranno dalle grinfie del Fisco, rientrando esse nella categoria dei redditi diversi che sono disciplinati proprio dalla Convenzione fiscale bilaterale tra USA-Italia. Siglata il 25 agosto 1999.
Per questo motivo il giocatore italiano vittorioso in Nevada potrà si richiedere l’accreditamento dell’importo lordo della sua vincita negli USA, ma dovrà comunque pagare le imposte in Italia al suo rientro.
E Se non dovesse farlo?
Potrebbe ricevere un avviso di accertamento dal quale avrà comunque la possibilità di difendersi facendosi assistere da un avvocato esperto in diritto tributario o da un commercialista.
Vincite online
Per le vincite a poker online il discorso cambia leggermente perché in Italia sia per il poker che per le scommesse sportive non esiste la liquidità condivisa, motivo per il quale potrai giocare soltanto con giocatori italiani e sui cosiddetti “punto it” (unici ad avere la concessione ADM rilasciata dall’Agenzia delle dogane e dei Monopoli).
Detto questo, si applica lo stesso principio già menzionato e in caso di vincita l’importo pagato dal casinò online al giocatore per ogni vincita ottenuta sarà già al netto delle trattenute fiscali.
Vincite in casa con gli amici
Nel nostro paese, la pratica di giocare a carte con denaro in un ambiente domestico si trova in una zona grigia, potendo essere interpretata in modi diversi dalle autorità, benché non esista una normativa specifica che lo proibisca.
Ci sono due questioni principali che emergono nel contesto giuridico italiano riguardo al gioco d’azzardo in casa:
Una questione fiscale: qualsiasi somma vinta rappresenta un reddito per l’individuo, che deve quindi essere incluso nella dichiarazione dei redditi sotto la categoria “redditi diversi”.
Questa categoria comprende anche le vincite da lotterie, concorsi a premi, giochi e scommesse pubbliche, nonché premi ottenuti in contesti basati su abilità o fortuna. Non dichiarare tali entrate è considerato evasione fiscale.
Una questione legale: un gioco è classificato come d’azzardo dal legislatore se è guidato dal desiderio di profitto e se l’esito dipende principalmente o esclusivamente da elementi di casualità.
La partecipazione a tali giochi è punita dalla legge con l’arresto fino a sei mesi o con una multa fino a 516 euro, che è una sanzione penale, oltre alla confisca dei soldi vinti.
Conclusioni
In conclusione, in questo articolo abbiamo visto la normativa sia comunitaria che internazionale sulla tassazione del poker sia nel caso si giochi online, sia che si giochi in un casinò o a casa con gli amici.
Abbiamo esaminato la giurisprudenza di merito e siamo giunti alla conclusione
che essere consapevoli delle implicazioni fiscali e legali delle proprie vincite sia molto importante.
Non resta pertanto che augurare a tutti voi di seguire le orme di successo di giocatori come Michele Tocci ma che forse sarebbe meglio farlo però all’interno dell’Unione Europea perché, nonostante nell’immaginario collettivo l’opportunità di sbancare Las Vegas resti un sogno, l’opportunità aggiuntiva di godersi le proprie vincite senza il peso delle tasse è decisamente meglio.
Quindi, non resta che augurarvi a tutti buon 2024 e GOOD LUCK!
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